Progetto Safe “Storie di un percorso condiviso”

Qualche mese fa è stato pubblicato l’opuscolo finale del Progetto SafeStorie di un percorso condiviso”.

La Fondazione Opus era uno dei 24 partner del progetto.

“Entrare nella rete nazionale del Progetto Safe ci ha offerto l’occasione di fornire risposte concrete a bisogni che ad oggi sono molto sentiti sul territorio della nostra diocesi”

La Fondazione Opus Solidarietatis Pax Onlus, costituita nel 2004 prosegue in via esclusiva fini di solidarietà sociale nell’ambito territoriale della provincia di Avellino. Essa è la naturale ed ideale continuazione e del sostegno degli ultimi riconducibile allo stile della Diocesi di Avellino.

La FOSP Onlus svolge attività di promozione solidaristica e di utilità sociale, nel campo dell’assistenza ai più bisognosi.

 

 

Dai dati forniti dai CdA e raccolti dall’Osservatorio sulle povertà della Caritas di Avellino si rivela, infatti, un preoccupante aggravarsi, in particolare dopo la pandemia, dell’emergenza sociale dovuta alla povertà.

Nella fase di avvio del progetto abbiamo convocato diverse riunioni organizzative interne con volontari, collaboratori e referenti dei CdA, per pianificare il lavoro da svolgere e attribuire le funzioni amministrative, rendicontative e di comunicazione: abbiamo quindi individuato coloro che avrebbero ricoperto i ruoli chiavi all’interno del progetto: referente progetto, responsabile amministrativo, referente per la rete, referente per la comunicazione. Tutto ciò ci è stato utile per rafforzare la nostra rete intensificando le relazioni e migliorando le dinamiche operative.

La comunicazione interna è stata promossa attraverso l’organizzazione di una serie di incontri, informativi e formativi, con gli operatori della Caritas, i referenti dei Cda e i volontari, per informarli sulle opportunità offerte dal progetto in modo da poter diffondere in modo capillare per il loro tramite, comunicazioni, notizie, opportunità.

Per la comunicazione esterna si è proceduto alla creazione di un piano editoriale e alla pianificazione di eventi di sensibilizzazione rivolti alla comunità, ma anche ad un restyling del sito web dell’ente e alla creazione di una pagina Facebook in modo da poter diffondere tutte le informazioni relative al progetto. Un evento finale di restituzione alla comunità si è svolto a fine ottobre.

All’interno dei Centri d’Ascolto sono stati creati uno sportello di ascolto socio-sanitario e uno sportello di ascolto e orientamento professionale per selezionare i beneficiari da coinvolgere attraverso colloqui di valutazione in percorsi formativi e tirocini con borse lavoro.

Attraverso la partecipazione al gruppo salute abbiamo elaborato una strategia di azione che vertesse sia sulla soddisfazione materiale dei bisogni, supportando beneficiari e famiglie nella promozione della salute e nel processo di cura, sia sulla sensibilizzazione della nostra comunità rispetto al tema della povertà sanitaria.

Siamo riusciti, con i fondi Safe, a potenziare i servizi socio-sanitari e assistenziali già esistenti, come la raccolta e distribuzione di farmaci e materiale di primo soccorso: abbiamo garantito, con il supporto della rete dei medici volontari, giornate di prevenzione e screening e, ai beneficiari individuati dall’apposito sportello, visite specialistiche gratuite.

Ad aprile scorso siamo riusciti ad attivare sei tirocini formativi tra cui quello di Moustapha, come operatore dell’accoglienza: il suo impegno gli ha fatto ottenere un regolare contratto di lavoro come mediatore culturale e linguistico. Abbiamo voluto inoltre offrire l’opportunità di completare il tirocinio a Bashir, a cui il famoso giornalista e scrittore Roberto Saviano ha voluto dedicare un articolo, dopo essere stato colpito dalla sua toccante stria di vita.

 

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